La libertà di essere se stessi: Difference between revisions
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Revision as of 09:13, 3 June 2021
- La comprensione dell’onnipresenza del Giudice interiore, sia personale sia come grande fratello collettivo, si è diffusa enormemente. Sembra ormai quasi accettata universalmente la presenza di questa struttura interna di controllo e sopravvivenza e degli effetti a dir poco ambivalenti che essa produce. Ciò non vuol dire che il riconoscimento diffuso e la comprensione (meno diffusa) di questa struttura psicosomatica si trasformino immediatamente in una diversa maniera di rapportarsi a se stessi e agli altri meno basata su giudizi e pregiudizi. La libertà di essere se stessi spiega chiaramente che non è sufficiente capire intellettualmente la portata degli effetti limitanti e distruttivi del Giudice interiore, ma come sia assolutamente necessaria una pratica costante di attenzione nella vita di ogni giorno. Ciò significa imparare a riconoscere le emozioni e i sentimenti legati all’attività di giudizio, le tensioni fisiche che li accompagnano, le paure, il senso di colpa, le vergogne, la frustrazione. Significa anche integrare interiormente questa comprensione e conoscenza di sé, e di conseguenza cambiare i propri comportamenti, i modi di agire, il linguaggio stesso, in modo da cominciare a sostenere in noi stessi e nel mondo intorno a noi una visione e una pratica basate non sul conflitto e la divisione ma su cooperazione e solidarietà e il riconoscimento profondo della ricchezza della diversità.
- author
- Avikal E. Costantino
- language
- Italian
- notes
editions
La libertà di essere se stessiIl Giudice interiore e il conflitto tra dovere ed essere
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La libertà di essere se stessiIl Giudice interiore e il conflitto tra dovere ed essere
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